venerdì, 07/05/2004

nessun titolo

Paesi nordici, atmosfere dilatate, belle voci e cotillons
Che tra poco più di un mese uscirà Riot on an empty street, il nuovo cd dei Kings of Convenience, è cosa ormai nota. Per quelli come me che hanno consumato i due dischi precedenti (Quiet is the new loud è il mio disco del 2001), che hanno singoli, bootleg, rarità assortite e pure un poster, questa è una Notizia con la N maiuscola. Sul forum di Erlend Øye ci sono già diverse notizie al riguardo (qui e qui, ad esempio), e molto altro -immagino- si saprà a breve; su queste pagine se ne riparlerà abbondantemente, potete starne certi.
Per il momento, invece, mi ha colpito la partecipazione al disco, in due canzoni, di Leslie Feist (nota semplicemente come Feist), di cui proprio in questi giorni sto ascoltando il disco solista Let it die, recapitatomi ovviamente dalle mani sante della munifica Zazie. Se dovessi descriverla in due parole, direi che Leslie Feist è una specie di Norah Jones dell’indie. Non è esattamente la migliore delle presentazioni lo so; sappiate anche, però, che la nostra è canadese (cool!), ha inciso il disco a Parigi (molto cool!), ha duettato nel nuovo disco della leggendaria chanteuse Jane Birkin (c’est genial! -alla francese, NdI), è stata coinquilina e collaboratrice di Peaches (c’est super! -ancora francese, NdI) ed è un membro degli osannatissimi Broken Social Scene (ssssupacooool!!). Tra l’altro, è anche una discreta figliola.
Il suo disco solista, Let it die, uscito per la Arts & Crafts, è abbastanza caruccio. Il singolo Mushaboom è quello che Norah Jones farebbe se non fosse ottenebrata dai coreografi dei suoi video (qui c’è il video; di Mushaboom, non di Norah Jones), ci sono varie altre cose un po’ jazzate (Gatekeeper), da chateuse navigata (Tout doucement), ma anche cose un po’ più scarne e interessanti (la quasi tribale When I was a young girl), ed alcune preoccupanti influenze anni ’80 (in particolare in One evening e Inside and out) di fronte alle quali non si sa se ridere o disperarsi.
Anche se sono giorni che canticchio Mushaboom, non so quanto durerà questo disco nel mio lettore. Non molto, sospetto. La voce di Feist, invece, non me la dimenticherò tanto presto. E ci sono tutte le premesse che i suoi duetti coi Kings of Convenience siano memorabili.




3 Commenti a “nessun titolo”:

  1. Nin-Com-Pop ha detto:

    beh, soccombo anch’io, cosa credi. britney+kylie+tiziano fanno tante di quelle vittime non asservite..

  2. inkiostro ha detto:

    Chiaro che no. A me non fa impazzire, ma è dotata di quella qualità trapanacervello che costringe a canticchiarla per giorni anche solo dopo un paio di ascolti. E alla fine, in questi casi, io soccombo sempre (anche con Britney Spears e Tiziano Ferro, ahimè).

  3. Nin-Com-Pop ha detto:

    passata a dare un’occhiata al video. ma la canzone la trovo noiosetta. ma sui gusti non ci si sputa, no?