lunedì, 08/03/2004

I suoni immobili – W…

I suoni immobili – Winter make good
Ho capito che nevicava ancora dall’insolito silenzio che veniva da fuori (curioso immaginare il silenzio come una cosa che si muove…dovremmo provare a considerare i suoni come una cosa immobile allora, chissà cosa ne esce). Il cantiere dietro casainsolitamente deserto, nessuna macchina che passava nel cortile, solo il rumore cadenzato del vecchio della finestra di fronte che tentava di liberare la macchina dalla neve. Scena piuttosto comune nelle ultime due settimane, in effetti; ma che volete farci, a cose del genere non ci si abitua mai abbastanza. Visto che, per altri 8 giorni ancora, la mia vita è congelata -guarda un po, manco a farlo apposta ho fatto una metafora- e non ho quasi nulla di concreto da fare (ma molte, molte cose a cui pensare), mi sono alzato tardi, ho aperto le tapparelle, acceso lo stereo, e sono tornato a letto. La colonna sonora, stavolta, è stata scelta dal caso: mi aspettavo partissero gli Sprinzi, e invece nel lettore -non ricordo di averceli messi, forse dormivo ancora- c’erano i Mùm.
Definirli nevosi, glaciali, polari e cose del genere è troppo facile. Ma non per questo, ovviamente, è meno vero. I beat filtrati e irregolari, i carillon e gli organetti pieni di echi, la voce bambina delle gemelle (che poi non ho mai capito se cantano entrambe o no, e se una se n’è davvero andata -per continuare gli studi, pare- oppure poi è anche tornata come mi diceva qualcuno), i vuoti più incisivi dei pieni, quella lentezza di spirito che gli islandesi devono avere nel sangue, non possono non essere terribilmente invernali. E il titolo del nuovo disco, Summer make good, non fa che aumentare questa sensazione, inserendo nell’immaginario della band quell’Estate che in Islanda è più una speranza che una cosa concreta. Estate che si perde nei vuoti, tra un beat e l’altro, e che nel disco non c’è, Estate come una cosa lontana, che prima o poi arriva, e che forse per questo fa anche un po’ paura. Una cosa che, però, adesso non c’è, una cosa assente. Proprio come i suoni stamattina, immobili di solito fuori dalla mia finestra.


4 Commenti a “I suoni immobili – W…”:

  1. MarinaP ha detto:

    manco a dirlo, alla tua versione femmina di beetlejuice le Mùm non vanno esattamente a genio…

  2. Solitaire ha detto:

    Splendido post.
    (E mi hai fatto tornare in mente il suono che si produce chiudendo un cancello quando c’è tanta neve…)

  3. secondsight ha detto:

    mi hai (quasi) commossa.

  4. utente anonimo ha detto:

    bellissimo