sabato, 07/02/2004

A day in the life

A day in the life
E’ cominciata alle 8 e mezza di mattina, andando in quella specie di ghetto di Varsavia che è il mio (ancora per poco) dipartimento, mentre canticchiavo Sunnyside of the street nel sole di questa falsa primavera, ed è finita alle 3 di notte circa, mentre tornavo a casa un po’ alticcio fischiettando I heard it through the grapevine nel gelo della notte bolognese. In mezzo ci sono state tante maledizioni all’inefficienza universitaria e alla maleducazione di un paio di amministrativi con manie di grandezza, decine di chilometri macinati avanti e indietro per la città, un litigio con l’ottusità di Word e con la logica aliena di una stampante Canon ascoltando i Modest Mouse, l’acquisto per 2 € di un vecchio De Lillo a me ignoto e di un calendario con le immagini di rapaci notturni, e altro che non ricordo. Poi una puntata di Airbag assolutamente memorabile, in cui la selezione musicale è stata assolutamente schizofrenica, spaziando senza ritegno dagli Afterhours agli Audio Bullys, da Jeff Buckley ai Serafin, dalle Chicks on Speed a David Bowie, e in cui alle nostre solite rubriche Cover me e L’angolo del ballatone si è raggiunta la rutilante Come diventare produttore dei Radiohead in 4 mosse e uno spazio dedicato alla campagna di sottoscrizione della radio Pro-fondo rosso (il tutto come sempre scaricabile in due comodi mp3 lo-fi disponibili per una settimana) . Poi al Pratello, a bere, come in un film o un libro qualunque, come se fosse giorno qualunque. Un giorno qualunque dopo di chè, però, cambia tutto.

Un commento a “A day in the life”:

  1. Error ha detto:

    Lo so, lo so che posso scaricarmi gli mp3. Comunque volevo dirvi che mi dispiace non avervi ascoltato in diretta…