mercoledì, 19/03/2003

nessun titolo

Gonna be the revolution
Ho letto questo post su
>skip intro, segnalato anche da Manteblog, e sono arrabbiato. In due parole: grazie ad una clausola nel contratto che noi utenti di splinder abbiamo sottoscritto all’apertura del nostro blog, i diritti di sfruttamento economico di tutto ciò che scriviamo sono di Splinder. Ovvero: se in futuro i blogger di Splinder vorranno, ad esempio, pubblicare un libro con la raccolta dei loro post, non potranno.
Ora scrivo a Splinder, fatelo anche voi. O riusciamo a far cambiare le cose, oppure il cambiamento di piattaforma è inevitabile. Spero vivamente che Splinder dia ascolto ad i suoi utenti ed elimini la clausola, confermandosi, anche in questo caso, come la migliore piattaforma weblog italiana. Altrimenti, c’è l’imbarazzo della scelta.


6 Commenti a “nessun titolo”:

  1. Error ha detto:

    Per looptrain: vedi post seguente.
    Per rolli: forse hai ragione, ma non mi pareva il caso di farmi portavoce in questo modo della ‘protesta’, visto che non sono stato io il primo a sollevarla, e che lo stesso Mantellini aveva aggregato il suo post senza peperoncino. Probabilmente ho peccato di eccessiva paranoia, anche se ero sicuro che la questione avrebbe comunque avuto la risonanza che meritava anche senza peperoncino.
    Per Delio: sono d’accordo sulle perplessità sulla gratuità di Splinder, e io stesso mi sono chiesto varie volte come faccia a sopravvivere. A questo punto però mi sembrerebbe più onesto un banner pubblicitario, per quanto sgradevole, che una clausola del genere che, nell’improbabilissimo caso che qualcuno volesse riutilizzare in modo ‘commerciale’ ciò che ha scritto, gli porterebbe grane infinite. Ero sicuro che non fosse l’intento di Splinder quello di fregare i suoi utenti, ed il loro comportamento sembra darmi ragione. Per quanto riguarda la questione vivere di scrittura: quello che dici è verissimo per quanto riguarda i libri, ma se qualcuno -tipo Alessia di Personalità confusa- fosse assunto da un giornale per tenere una rubrica? Non potrebbe utilizzare nulla di quello che ha scritto sul blog, e questo solo per una clausola di cui (per errore suo, naturalmente) non si è preoccupato abbastanza. In quel caso la questione si porrebbe, eccome…

  2. Error ha detto:

    Sulla home di splinder hanno messo un articolo a proposito, quindi qualcosa sotto c’era effettivamente. Hanno cambiato le condizioni del contratto, ma sinceramente io non ho capito mica tanto quale è stato il grosso cambiamento. Guarda un pò se ci capisci il senso tu…

  3. inkiostro ha detto:

    aggiungo una domandina maliziosa: ma sapete quanti sono i libri che ogni anno in italia garantiscono agli autori qualche euro di guadagno? in gran parte dei casi i libri con le vendite non ripagano neanche i costi di produzione, e se li ripagano i contratti capestro degli editori si mangiano i profitti fino ad un numero enorme di copie vendute. dimenticate i camilleri e le littizzetto, e pensate ad autori, anche importanti, che continuano a non poter vivere di scrittura.

  4. looptrain ha detto:

    propongo una pacata discussione, e premetto che non sono un blogger.

    lo sboom della niueconomi (imho) sta li’ a dimostrare che offrire (professionalmente) qualcosa gratis in eterno, anche se si parla di internet e non di mozzarelle, non e’ possibile. prima o poi occorre trovare il modo di farci i soldi – quanti, e’ un altro discorso.

    visto che i blog sono un fenomeno particolarmente sfuggente, e che (per fortuna) al momento non sono costretti ad ospitare banner, non vedo molte soluzioni. mi sembra che ipotizzare che splinder riceva una percentuale degli ipotetici (molto ipotetici) soldi guadagnati da una persona grazie al suo blog non sia un’eresia. o tutti voi bloggate solo per potervi un giorno licenziare e campare di rendita per il resto della vita? :)

  5. utente anonimo ha detto:

    Credo che a questo post avresti dovuto mettere il peperoncino, per tenerlo più in vista. ciao.

  6. looptrain ha detto:

    Mah, io avevo già sollevato l’argomento un paio di mesi fa perchè qualcuno aveva ironizzato sul fatto che io potessi (dicendomi che non potevo) mettere il copyright su ciò che scrivo, proprio a causa di una clausola di splinder. In seguito uomonero mi rassicurò che ciò non era vero e che non c’era alcuna restrizione, l’unica accortezza era quella di non pubblicare materiale offensivo o pornografico. Quindi allora come stanno le cose? Bloggers.it ha recentemente dovuto eliminare proprio una clausola simile. Facciamo chiarezza. Ciao ink.