venerdì, 12/12/2008

Rotta per le stanze vuote

Dedicata a chi è andato a vedere i Massimo Volume, a chi ci andrà, a chi dice di averli visti ai tempi e l’ha inciso sulle braccia come i nomi di donna che non ha mai posseduto.
Dedicata al 13 maggio 1994.
A Radio Blackout e alla sua festa, all’accoppiata dei sogni Kina-Massimo Volume e all’uragano che seguì il concerto e al mio autostop impacciato. A chi non mi caricò e ai 9 km a piedi dal Parco Colletta a Piazza Robilant.
Dedicata al mio amico fraterno che se ne fotteva delle radio libere e ascoltava gli 883. E ai tempi era già in doppia cifra in fatto di ragazze, mentre io arrancavo in zona salvezza.
Dedicata al mio amico e al suo SUV (lui lo chiamava pickup) e al lettore CD che saltava ad ogni buca mandando in loop la voce di Pezzali.
Dedicata al Libano, all’Afghanistan e ai nostri viaggi siderali, tra città viste dall’altro e case di dio bombardate, Rimbaud vestito da Uomo Ragno e Tarzan con body a balconcino, sfere, cubi, tappetini, arbre magique.
Dedicata a suo figlio che ha un anno, ai dischi che gli regalerò e che non ascolterà mai, alla mia donna che (forse) ascoltava gli 883 ma è venuta a vedere i Massimo Volume. E ha preso una sbandata colossale per gli AIDS Wolf.
Dedicata al Bloom di Mezzago dove comprai Stanze, a chi invece di andare al Bloom andava al Mazoom.
Dedicata a chi analizza il rapporto tra gusti musicali e compatibilità di coppia, a chi fa finta di imbarazzarsi per i propri ascolti, a chi fa finta di imbarazzarsi, a chi fa finta.
Dedicata a chi si è fermato lungo i bordi e non conosce il Club Privé e se ne vanta, a chi per primo ha riabilitato gli 883 e se ne vanta. A chi per primo dirà che i dARI sono fondamentali per capire questi cazzo di anni zero.
Dedicata a Mauro Repetto, a chi pensa che quella sarebbe la reunion del decennio .
Dedicata a chi ci ha detto "cambia cassetta che questa musica è troppo deprimente", a chi non ha osato ma ci ha chiesto di abbassare il volume, a chi ci ha costretto a ballare musica di merda.
Dedicata alla ragazza a cui regalai una HF90 con Stanze su un lato e Lungo i bordi sull’altro, a quella stronza che ci registrò sopra Nord Sud Ovest Est.
Chissà se, per qualche ispiegabile fenomeno magnetico, è possibile che Mimì e compagni riemergano dall’oblio della sovraincisione.

Rotta per le stanze vuote

Si era detto puntuali al bar il 26 dicembre 1986
però lo sapevamo già
che tra una birra e l’altra c’è Roffe che
passa un anno seduto sul bordo della vasca da bagno
Tutti nella Kadett verde di Vittoria la festa è lontana e poi
là le tipe ci aspettano
oh ragazzi, "tranqui", questa è una botta sicura, un film di avventura
basta che non ci perdiamo
Tomas addocchia la cartina poi dice
"Vorrei un paio di stivali proprio come quelli di John Wayne"
Rotta per le stanze vuote
stiamo volando da Dio
Rotta per le stanze vuote
e siamo già là con la testa
E le troveremo già sulla porta e poi
con il tacco alto e la gonna corta e noi
con tutta la mia collezione di dischi cacciata dietro
e una cicatrice di dieci centimetri sopra l’occhio destro
le faremo ballare per tutta la notte
Alessandro addocchia la cartina poi dice
"Da qualche parte nel mondo c’è un uomo
che riesce a sollevare altri quattro uomini
per un totale di 340 chili
mentre pedala su una bicicletta ad una sola ruota"
Te l’ho detto dovevamo mettere la freccia
prendere una direzione, un’uscita qualsiasi
lo sapevo che sarebbe finita così
siamo teste di cazzo noi!
Era una piazza o aperta campagna?
Basta uscire più di dieci chilometri (Alessandro trasforma i chilometri in metri) che noi stronzi ci perdiamo
Io so che in certi casi é meglio non fare troppi movimenti
Mia madre addocchia la cartina poi dice
"Senti Mimì, non è ora che torni a casa e ti trovi un lavoro serio,
dico io"
Rotta per le stanze vuote
ci stiam perdendo da Dio
Rotta per le stanze vuote
e stiamo uscendo di testa
non le troveremo più sulla porta e poi
niente tacco alto né gonna corta e noi
con qualcosa appiccicato sulle pareti della gola
ci faremo menate per tutta la notte sui viaggi nello spazio.
Il nostro vagare alla ricerca di non so che
mi ricorda qualcosa di già visto
qualcosa di ridicolo e deprimente
Con le facce tese tutti incazzati neri
e con le pive nel sacco
persi in queste strade che viste dall’alto sembrano sentieri
con questi rami che crescono senza un dio
stanotte niente di fatto
avvistiamo da lontano la tangenziale
ci sarà il quartiere iraniano là
appena entrati nella biblioteca comunale come per magia
ecco appare il Corriere Della Sera della settimana precedente.
Cappa addocchia la cartina poi dice
"Oggi ho avuto ancora il turno con quella stronza di Maria"
Rotta per le stanze vuote
ci siam fottuti da Dio
Rotta per le stanze vuote
però che notte diversa
tutti con tacco alto e gonna corta noi
senza birra e Camogli noi
quattro deficienti a fare cazzate con le tracce di eyeliner da troia sugli occhi
come non succedeva da un pacco di tempo
Mirko addocchia la cartina poi dice
"Chiudiamo dentro scatole fidanzate troie e mogli. Restano quattro deficienti"
Rotta per le stanze vuote
ma chi ci caga per Dio
Rotta per le stanze vuote
Quante notti vorrei prendere un volo e andarmene via
stanotte non l’abbiam persa
tutti con in mano birra analcolica e Caballero noi
senza peli di cazzo né portafogli
a fare cazzate come come mettere scatole in certi scaffali
o mettere etichette sopra barattoli di latta
come non succedeva da un pacco di tempo
Quanti giorni passati a fissare il cielo, a ridere ubriachi,
a mettere le mani fino ai polsi nel fango
per ripartire diretti
non so dove
non so dove
Bencivenni addocchia la cartina poi dice
"Ora non posso guardare! Ora non posso più guardare!"
Rotta per le stanze vuote
ci siam fottuti da Dio
Rotta per le stanze vuote
E’ lì che vorrei essere

8 Commenti a “Rotta per le stanze vuote”:

  1. utente anonimo ha detto:

    oh ragazzi, “tranqui”.

  2. utente anonimo ha detto:

    #2, e non ti ho ancora parlato di dARIO bRONDI (aka Le luci del cellulare spento) o di Giovanni Lindo Salvi e i suoi CCCC’è da spostare una linea.

  3. utente anonimo ha detto:

    la fonduta ironia. di cioccolato

  4. utente anonimo ha detto:

    l’etica del fottuto mashup è la fottuta merda e il fottuto cioccolato. (pistole puntate contro) la fottuta ironia è buona solo per i fottuti (ahah) talkshow (esplode la sua testa, titoli di coda)

  5. inkiostro ha detto:

    ahahah

  6. utente anonimo ha detto:

    Meraviglia. Anche se io ci avrei visto bene anche una “Gli Anni degli all’atto definitivo”:

    “Il periodo in cui componevo Atto Definitivo / fu tra i più difficili /

    Gli anni delle immense compagnie / Gli anni in motorino sempre in due”

    ecc ecc

    Vix

  7. utente anonimo ha detto:

    Mash-up deficiente.

    Ma di questi tempi di fottuto revisionismo è facile mischiare la merda col cioccolato.

    E non c’è nessuna fottuta ironia in queste righe, anzi.

    Deprimente

    “Te li meriti, gli 883!” [cit. rimaneggiata]

    Possano Mimì, Egle, Vittoria e Stefano avere pietà di chi ha partorito la flatulenza bitonale che costituisce l’anima di questo post.

    E non c’è ironia, nemmeno qui.

  8. Capola ha detto:

    92

    minuti

    consecutivi

    di applausi