venerdì, 25/03/2005

nessun titolo

Il suono della polvere
Dove vanno i beat morti? Che fine fanno tutti quei rullanti che l’elettronica ha disgregato, tutte le ritmiche senza più dimora, e tutte le grancasse che non riconoscono più la familiare strada dei 4/4 e finiscono ad inseguire ogni riverbero errabondo fino a perdersi? Che ne è delle gocce di blips e glitches che si infrangono contro questo o quel pattern come onde sugli scogli? Scompaiono? Evaporano? Cadono per terra come polvere?
Me lo chiedevo qualche giorno fa, mentre realizzavo che in un’intera giornata passata a spostare mobili e riempire scatoloni il mio stereo non aveva mandato niente di diverso da quello che, con un termine meravigliosamente privo di qualsivoglia uniformità referenziale, viene chiamato indietronica. Piuttosto appropriatamente, musica piena di polvere per una stanza piena di polvere.
Ero partito da Boom Bip, un genio astratto e strumentale tanto inafferrabile quanto gommoso, esattamente come l’astuccio che rende il packaging del suo cd uno dei più belli mai visti. Il suo Blue Eyed in the red room fa il paio con il debutto dei Tunng, che ne sembra la versione più ipnotica e folktronica, e continua idealmente sulla stessa strada percorsa da FourTet nel suo capolavoro Rounds. Consacrato sull’altare del dio FourTet è pure Fog, che ha lasciato da parte la ricerca della pop song perfetta che portava avanti col suo progetto Hymie’s basement per mischiare i Radiohead di Kid A con più o meno qualunque delirio gli venisse in mente, nel suo ultimo 10th avenue freakout.
Con una partenza del genere lo slittamento verso i climi glaciali di Emilie Simon è dietro l’angolo, e la qualità del suo secondo disco La marche de l’empereur, a metà tra la Bjork più vespertina e certe colonne sonore che mischiano carillon e impeti orchestrali, difficilmente lascia indifferenti. Ma quando l’intimità che si cerca è un po’ più obliqua e meno zuccherosa, viene in aiuto mamma Morr col nuovo disco di Masha Qrella, una che tra chitarra e laptop si finge irrisolta ma che invece la sa assai lunga. E se la Morr tenta di ampliare il suo suono accogliendo trasfughi di altre etichette, perchè non dargli soddisfazione e non godersi il sapore alienato delle derive sempre più teutoniche dei Tarwater, diventati ormai un perfetto ibrido mostruoso di Kraftwerk, indietronica e Joy Division?
Quando si parla di Morr, però, non si può non parlare dei Notwist, i quali -guarda caso- proprio adesso se ne tornano fuori con un grande disco per propria neonata etichetta, la Alien Transistor. Nel nuovo progetto, nome in codice 13 and God, a dargli man forte ci sono i Themselves, ennesimo combo Anticon in cui milita il leggendario Dose One (uno che ha impresso le sue rime scattose su capolavori del genere come They Removed All Trace That Anything Had Ever Happened Here degli Hood, F.K.O. dei Subtle e un qualunque brano dei cLOUDDEAD); il sodalizio Morr-Anticon è ormai talmente rodato che non ci si rende conto di ascoltare due diverse band insieme. E il disco ti stende.
Alla fine del viaggio, i dubbi amletici sul destino delle polveri glitch sono ancora senza risposta. Rimane la sensazione che siano sempre qui, disperse nell’aria, pronte a seguirne l’ennesimo mulinello e a tornare solide nel prossimo disco di post-punk roccioso e senza fronzoli. Pronte anche, nel frattempo, a dimostrarsi l’unica colonna sonora possibile di questi in between days di sole pallido, caldo tiepido e micropolveri.

22 Commenti a “nessun titolo”:

  1. inkiostro ha detto:

    no no, ero serissimo…è che in questo campo le definizioni sono un terreno decisamente minato, e non si sa mai quanto farci affidamento. Se non ti dicono niente, prova a procurarti qualcosa e ad ascoltare, vale più di mille parole..

  2. massimoflea ha detto:

    inkiostro la tua risp. precedente nn mi è stata d grande aiuto…fai per kaso satira kn me?fammi kapire..

  3. inkiostro ha detto:

    lo so lo so….lì i nodi verrano al pettine..

  4. LastManStanding ha detto:

    No, no niente di nuovo. Però se ascolto indietronica poi DEVO ascoltare Reality Check.

    Comunque Four Tet suona al museo scienza e tecnica!

  5. Aribandus ha detto:

    Buona Pasqua!

  6. utente anonimo ha detto:

    Tanti Auguri
    all’Autore
    e ai frequentatori
    di questo
    ottimo Blog
    Marcello

  7. inkiostro ha detto:

    _Massimoflea: bella domanda… :) Elettronica da cameretta? Indietronica? Glitchpop? Indie hip-hop elettronico? Venghino signori, venghino..
    _LastManStanding: c’è in giro il nuovo di SchneiderTM? Poffarre, se sì me lo devo procurare.. Del nuovo di FuorTet ho sentito ancora poco, ma sì, mi sembra che Rumore abbia ragione, e che la roba nuova sia assai più danzereccia e meno d’atmosfera della vecchia. Ma spero vivamente di essermi sbagliato.

  8. LastManStanding ha detto:

    E qualcuno mi sa dire qualcosa del disco nuovo di Four Tet? E’ vero quello che c’è scritto su rumore che è influenzato da techno hip hop e progressive?

  9. LastManStanding ha detto:

    Niente Schneider TM?

  10. massimoflea ha detto:

    pikkola domanda..ke tipo d musika suonano questi gruoppi?

  11. Nin-Com-Pop ha detto:

    ok, vado a cercare tunng :)

  12. inkiostro ha detto:

    _Marina: ‘folgorante’? Storica, direi. Kid A è uno dei dischi della vita personalmente. Solo un gradino sopra The bends, peraltro.
    _Bombacci: mi associo.
    _NCP: ascolta i Tunng, forse sono loro quelli che fanno per te. A me Masha piace assai, e, quando sono dell’umore, Emilie Simon mi stende. Su 13 and God sono stato un po’ dubbioso anch’io, e nonostante tutto continuo a preferire gli sprazzi Notwist. Il paragone ovviamente è troppo impegnativo, ma ce ne fossero più spesso, di dischi così..
    _Hellblazer: ok, mi fido. gli dedicherò più ascolti e mi documenterò. Ma te lo dico subito, non so quanto farà breccia, come puoi leggere in questo post al momento sono dedito a un sound un po’ diverso..

  13. Hellblazer ha detto:

    Porca miseria, ma lo sai che l’ultimo di Andrew Bird è bellissimo! Così ho esagerato e ho preso anche “Weather Systems” nonostante le mie finanze agli sgoccioli. Ma ne è valsa la pena… Bird vale la rinuncia alla pizza del sabato. Informati, ascoltalo e scrivi su di lui, pubblicizzalo e portalo alla gloria come sai fare tu. Ciao Michele-Hellblazer.

  14. Nin-Com-Pop ha detto:

    ho ascoltato 4/7 dei dischi che citi (ho contato bene?). e sarà che ultimamente mi sento poco indietronica, ma non me ne va *davvero* bene uno. a masha e tarwater voglio bene e li acquisto per questo motivo. boom bip lo apprezzo come ho già apprezzato, ma non mi emoziona. tredici e dio, boh. preferisco aspettare il prossimo dei notwist e godere degli sprazzi più notwist del disco.

  15. bombacci ha detto:

    Grande boom bip

  16. MarinaP ha detto:

    non sapevo dela tua folgorante passione per i Radiohead…:)

  17. inkiostro ha detto:

    _Massimoflea: così tante ‘k’ sono psichedeliche, però.
    _Gomì: *inchino* grazie. :)
    _Hellblazer: non è esattamente il nuovo Notwist, sia chiaro. Il purista che è in me si ribella..
    _Anonimo: secondo me ti assiste.. :)

  18. utente anonimo ha detto:

    Finalmente un po’ di segnalazioni interessanti, sono molto curioso. Che Soulseek mi assista.

  19. Hellblazer ha detto:

    … certo che sei una saetta con le news… Ora mi tocca aspettare una decina di giorni prima di mettere mano al portafogli per il nuovo Notwist…

    Ciao Michele

  20. gomitolo ha detto:

    *thumbs up*. bellissimo.

  21. massimoflea ha detto:

    ciao inkiostro piacere io mi kiamo massimo…

    purtroppo fino ad’ora ignoravo kosa fosse un blog e lo ho skoperto grazie a te e grazie all’interesse in komune per musika e in partikolare per i radiohead.

    a dir la verità askolto moltissimo la musika e i gruppi emergenti ma sn ankora un giovane entrante nell’universo musikale e te al kontrario mi sembri un grande intenditore e davvero attiri troppo kome intenditore!lasciami qualke mex nel mio blog grazie!(spero d trovarlo perkè lo sò usare poko!)

    ciao a risentirci!