giovedì, 25/08/2005

nessun titolo

Super Size me (ma un po’ sempre la solita roba)
Ho comprato XL, il magazine
mensile nato sulle ceneri di Musica in edicola da oggi insieme a La Repubblica (con un euro in più; ma dal prossimo mese saranno due).
Primo sguardo. Carta patinata, formato gigante, Johnny Depp in copertina: è Rolling Stone.
Secondo sguardo. Rubriche scritte da celebrità varie ed eventuali (Vasco Rossi, Lucarelli, il Trio Medusa e parecchi altri; vedendone alcune come al solito verrebbe da pensare «a ciascuno il suo mestiere»), foto enormi, tanta pubblicità che sembra di avere in mano Io Donna, articoli di moda (anzi, di Stile): è Rolling Stone.
Terzo sguardo. Però, wow, ci scrive De Luca (è Rolling Stone!), c’è pure la Siri che parla, te guarda, di Pete Doherty e Kate Moss (bastaaa!), c’è addirittura un fumetto di 4 pagine di Daniel Clowes; mica male. E sfogliandolo non si può non notare quanto sia accattivante e ben fatto; più di Rolling Stone, probabilmente. Epperò per quanto possa anche essere piacevole, alla fine, XL è un po’ sempre la solita roba, già vista e rivista. Suppongo fosse folle aspettarsi qualcosa di nuovo proprio dal magazine gggiovane del secondo (o primo?) gruppo editoriale italiano; eppure, se non posso permettersi di farlo loro, chi può permetterselo? 

42 Commenti a “nessun titolo”:

  1. squeezeand ha detto:

    veramente, scum, le foto dell’heineken sono fintissime..

  2. utente anonimo ha detto:

    probabilmente. come groupie dovrei avere più chance però ;-)
    Kit

  3. inkiostro ha detto:

    la sua unica fan al mondo, probabilmente.. :)

  4. utente anonimo ha detto:

    no no no se non c’è più Enrico Sisti non lo comprerò, uffi. :-)
    Kit

  5. utente anonimo ha detto:

    però a me di RS quello che piace è l’archivio fotografico… immagino che su quello XL faccia un po’ fatica a competere…

  6. IRI ha detto:

    mi piacciono i fumetti e le recensioni.

  7. Enver ha detto:

    quoto Ele, ieri, 15:21, commento n.21 come Zidane, tanto per essere tassonomico e non nozionistico.

    (Graham, lo so che non si dice ‘quoto’. Ma l’ho detto apposta.)

    FabrizioFidelio: costume sì. un costume di quelli che la vita di quest’anno va bassa, va baaaaassa (ed i cantanti di *quelle* radio cantanò… e i centravanti contanò)

    FabrizioInk: “se continui a dare al pubblico le stesse cose, sono quelle ciò che vorranno. Un po’ di coraggio in più da una realtà corazzata come il Gruppo L’Espresso era doveroso, secondo me. Ma vabbè, il target probabilmente non siamo comunque noi.” — questo volevo sentirti dire! del video, sai come si dice a Modena (gemellati)? A m’in cèva un cas!

    di ElSanto mi parlò dj Nepo in una notte rosetana di due estati fa, dopo ebbrezza post-MsJohnSoda

  8. scott.ronson ha detto:

    Si usa anche il termine “rock and roll” un tanto al chilo: è Rolling Stone.

    Spara anche in prima pagina di avere una storia di Ammaniti, esattamente come RS…

    Però è rolling stone che costa meno (alcuni lo danno anche senza repubblica…)

    a.

  9. utente anonimo ha detto:

    Ma che carta hanno usato? Pesa 800 grammi (l’ho pesato, giuro), se lo tiri in testa a qualcuno lo ammazzi! Sul contenuto non mi pronuncio ancora, devo leggere….

    A-Ba

  10. utente anonimo ha detto:

    Ma vogliamo parlare di Bob Mould che faceva lo sceneggiatore del wrestling??? Non dice niente di rivoluzionario, ma ho ancora la bocca spalancata… ecco, giusto il servizio sul wrestling messicano è interessante, ma non l’ho ancora letto quindi non escludo che lo sia solo l’idea.

    Valido

  11. inkiostro ha detto:

    Attenzione, io sono un cultore delle recensioni di 2 mesi dopo. Di solito è così che scopro i dischi migliori…
    [qua dalla regia mi fanno notare che ne servizio sull’Heineken “non c’è un’ascella pezzata manco a morire”]

  12. fboss ha detto:

    brian ha ragione. la roba del look ggiovane fa ridere tanto è squallida. se ricordo bene il più alternativo di tutti ha un felpino woolrich.

    per le recensioni invece devo dire che se quella dei franz ferdinand fosse scritta bene sarebbe un ottimo servizio. certo che è meglio ricevere una recensione due mesi prima (che poi due mesi prima dei negozi vuol dire dieci giorni prima del p2p) che non due mesi dopo…

  13. inkiostro ha detto:

    Il servizio sull’Heineken non l’avevo notato e in effetti è palesemente tarocco. A parte le suole delle scarpe (ottimo occhio, Brian) e le risposte risibili (quello che legge The economist, poi) è un marchettone galattico a quelle 2 o 3 marche ricorrenti. Del resto, tra i credits, c’è pure una tipa accreditata come ‘Styling’. Ci dovrebbe essere scritto ‘redazionale’, da qualche parte, e invece…

  14. crush ha detto:

    tra “quando” e “concede” ci va (inserire nome di grosso artista a caso), che giustamente non è apparso in quanto inserito come se fosse un tag html ._.

  15. crush ha detto:

    Tra Rolling Stone e GQ… se me ne frega qualcosa, è da economista, incantato dalle impressionanti economie di scala e dal marketing d’assalto. Ma contenusticamente è zero, anzi peggio: quel minimo che consente di rompere i coglioni alle riviste specializzate quando concede una sola intervista e se la prendono loro. Tra l’altro, preferisco non commentare la scelta di far uscire in data 25/8 recensioni di dischi che saranno nei negozi a ottobre. Disgustorama, fateme torna’ in UK.

  16. brian_jones ha detto:

    ecco, il servizio sul jammin festival è squallido, va detto. Palesemente tarocco . Macchè trovati in loco: i tizi sono stati vestiti dalla testa ai piedi Basta guardare proprio le suole delle scarpe – perfettamente intonse e bianchissime [ad un festival?] – per rendersene conto.

  17. utente anonimo ha detto:

    La cosa più figa del servizio sull’Heineken è che gli intervistati dichiarano di leggere solo Repubblica, o gli inserti di Repubblica, o giornali specialistici stranieri, o niente.

  18. utente anonimo ha detto:

    la cosa che ho trovato più spaventosa sono quelle foto dei ragazzini all’haineken festival con le didascalie che spiegano le marche dei vestiti e le collezioni dalle quali provengono. pag. 178. ciao. s

  19. inkiostro ha detto:

    Infatti XL non è una rivista di musica, e il cambio di nome è chiaro in merito. E’ un magazine gggiovane che aggrega un po’ tutti i magazine gggiovani di ieri e oggi e lo fa bene. Il problema, come ho già scritto, è che io mi aspettavo qualcosa di più. la colpa, come al solito, è probabilmente del reparto marketing, ma il gatto che si morde la coda è sempre quello: se continui a dare al pubblico le stesse cose, sono quelle ciò che vorranno. Un po’ di coraggio in più da una realtà corazzata come il Gruppo L’Espresso era doveroso, secondo me. Ma vabbè, il target probabilmente non siamo comunque noi.
    [Enver, dopo quello che ho letto ho davvero *tanta* paura per il video dei Baustelle. E sì che la canzone secondo me è notevolissima, la canticchio da giorni]

  20. fidelio ha detto:

    ele: “mi chiedo anche: ma davvero chi ama la musica vuole riviste così?”

    No.

    (poi ci sono le riviste di costume, che sono altro)

  21. dietnam ha detto:

    da buon amante delle letture da ombrellone ho apprezzato :D

    c’è da dire che ho apprezzato anche quel libro di merda intitolato “angeli e demoni”……

  22. ele ha detto:

    io l’ho fatto prendere a mio padre (repubblica è il quotidiano quotidiano – ehm – a casa mia) e non mi è piaciuto per nulla. ma me l’aspettavo esattamente così.. patinato, praticamente uguale a rolling stone.

    mi ha colpito tantissimo, invece, la quantità di inserti pubblicitari. e anche la presenza di certe inserzioni, tipo quella di bulgari. bulgari??

    mi fa una tristezza infinita pensare che le riviste musicali che amo hanno più volte rischiato di scomparire per problemi di soldi.. mi sa che basterebbero tre o quattro delle pagine pubblicitarie di xl ogni mese per risolverli, quei problemi lì.

    mi chiedo anche: ma davvero chi ama la musica vuole riviste così?

    mah.

  23. utente anonimo ha detto:

    A me piace anche l’idea di ingaggiare Vasco Rossi per una rubrica fissa che spedisce in redazione via sms

  24. brian_jones ha detto:

    a me non è dispiaciuto. oddio, sempre le solite cose, è vero, ma presumo di essere ormai fuori target. se non altro costa poco, ed in giro c’è informazione da discount molto più pretenziosa e meno efficace.

  25. fidelio ha detto:

    Giá ieri pensavo piú che altro a quanto ne avrebbe parlato la blogosfera (addirittura GradoZero, non c’é piú religione…), e mi era giá venuto a noia. Poi magari lo leggo anche. E il figlio di Ozzy era giá dimagrito su Mondo Oltro (long live!).

  26. utente anonimo ha detto:

    rolling stone suggerisce un più esplicito “downloada”.

    diderot

  27. Enver ha detto:

    pag.255

  28. inkiostro ha detto:

    La scomparsa di Enrico Sisti, in effetti, è abbastanza una lieta novella. E’ noto che all’università di Bologna c’è un professore che porta come esempio dei suoi articoli tratti da Musica per spiegare come NON bisogna scrivere. Tutto vero.

  29. massimoflea ha detto:

    il figlio di ozzy avrà fatto qualche operzione per forza..

  30. badlydrawn ha detto:

    concordo quasi alla lettera col tuo post. Il raddoppiamento del prezzo mi dissuaderà dal comprarlo la maggior parte delle volte,in futuro. Però già vedere che non c’era neanche una recensione di Enrico Sisti è stato un sollievo.

  31. fboss ha detto:

    potevano chiamarlo download invece di xl

  32. utente anonimo ha detto:

    noi invece al lavoro ne abbiamo comprate due copie. per non litigarcele.

    calo produttivo, lo chiamano.

    i death cab stanno su certe magliette, in compenso.

  33. inkiostro ha detto:

    A me mi ha accattivato. E anche un po’ incattivito.
    Ma la copia del giornale, qua al lavoro, ce la siamo contesa per mezza mattina. Qualcosa vorrà dire. Cmq il figlio di Ozzy è davvero dimagrito. E c’è pure la recensione del disco dei Franz Ferdinand (ma non ci sono i Death Cab), culattoni raccomandati che non sono altro.
    [altra cosa assolutamente irritante: la ubiquità della parola ‘download’, ripetuta ovunque, e spesso a sproposito]

  34. Enver ha detto:

    alla fine è come quelli che hanno votato berlusconi: a trovarli in giro nessuno l’ha fatto, e lui ha il 20%. domani aspettiamo i dati del bestselling… (Ink: “accattivante” per chi?)

  35. massimoflea ha detto:

    mh, si parla di mtv generation ecc ecc ma nn possiamo non affermare che ogni gruppo partito una volta bene ahime, dopo aver assaporato un pò di successo, tende sempre a cambiare toni, per sposare in maniera definitiva (fino a sua “dissoluzione”) i parametri generali/mtv…

  36. utente anonimo ha detto:

    però il figlio di ozzy, cazzo com’è dimagrito, oh

    (va bene. l’ho comperato pur’io. ma solo per clowes, giuro. solo per lui sì sì)

    fra

  37. Enver ha detto:

    commerciale

    massa

    mtv generation

    uguale

    vade retro

  38. inkiostro ha detto:

    Attenzione con le parole, qui si va sul pesante.. :)

  39. kansei ha detto:

    xl mi è sembrata la versione cartacea di lucignolo: ripetere ogni cinque secondi di essere gggiovani per poi crederci per sfinimento!

  40. inkiostro ha detto:

    La sezione Download è in effetti la più inutile del giornale. Ci fosse almeno il link.. :) Poi la pagina coi nastroni pre-fatti mi fa un po’ paura…

  41. grahamcoxon ha detto:

    non per stare li’ a recuperare discussioni di post gia’ vecchi. ma io farei sponsorizzare la campagna elettorale del cane broccolone dalla africola. potremmo progettare il suo clamoroso lancio sul mercato italiano sfidando la potente lobby delle acque minerali ed i sicari della cocacola. saremo la la7 delle bibitegassate (quota di mercato: 2%). ;)

  42. fboss ha detto:

    in effetti parecchia fuffa, ma c’era da aspettarselo. Clichè gggiovani (tipo “download” per segnalare una traccia buona) e servizi che erano già vecchi un anno fa, tipo quello sugli Arcade Fire.