lunedì, 27/03/2006

Erlend lava più bianco

Dev’essere strano essere Erlend Øye. Un momento sei semplicemente «lo sfigato dei Kings of Convenience», quello alto e allampanato con gli occhiali da nerd che fa i controcanti e suona la seconda chitarra, un po’ triste e un po’ ridicolo nel ruolo del buffone che tenta, grazie alla personalità, di non farsi surclassare dal collega bello e bravo che scrive le canzoni migliori e assomiglia a Elija Wood. Una manciata di anni dopo, però, sei una piccola star, tanto un’icona del mondo indie che un piccolo mito all’interno della club culture, l’animatore infaticabile di decine di progetti che ha prestato la voce a star del dancefloor tra le più blasonate (Royksopp, Passarani, DJ Hell), ha pubblicato un bello e sottovalutato disco solista elettro-pop (Unrest), ha creato con il suo DJ Kicks la bizzarra figura del Singing DJ e, nonostante tutto, è spesso e volentieri protagonista di set acustici più o meno improvvisati e più o meno affascinanti.
A ulteriore testimonianza dell’irrequietezza del nostro (Unrest, appunto), ora è la volta di un nuovo progetto, dal curioso nome The whitest boy alive: un trio con base a Berlino nel quale
Øye, con il nome di Orlando Oko (traduzione in polacco di Øye, cioè «Occhio») canta e suona la chitarra. La proposta musicale della band è difficile da descrivere: punk-funk quieto? Electro suonata e spaesata? Pop malinconico ma ballabile? Definizioni più creative sono le benvenute.
Per il momento la band ha pubblicato solo un 7" split; ma girano alcune registrazioni (più o meno dei demo) indubbiamente affascinanti e molto, molto promettenti. Tra queste spiccano Dead end, in cui l’inseguimento tra chitarra e basso della strofa sfocia in un trascinante refrain strumentale e Golden Cage, dal basso sinuoso e dalla voce impalpabile. Una quadratura del cerchio insolita e quasi miracolosa, se volete dare retta a me; che, però, non gli verrà riconosciuta. Perchè -che diamine- lui è lo sfigato dei Kings of Convenience, e niente di più.


The whitest boy alive – Dead end (MP3)
The whitest boy alive – Golden cage (MP3)
The whitest boy alive – Inflation (MP3)
The whitest boy alive – Inflation (7" version) (MP3)
The whitest boy alive – Promise less or do more (MP3)

[i The whitest boy alive saranno il 27 Aprile al People di San Damaso (MO)]

8 Commenti a “Erlend lava più bianco”:

  1. utente anonimo ha detto:

    ma ho le orecchie foderate di prosciutto o Golden Cage inizia con citazione al basso di Around the World di Daft Punk?

    –magomarcelo

  2. MarinaP ha detto:

    ma come “lo sfigato e niente di più”? se ben ricordi, è Sua Grazia Serenissima il Manzissimo! :)

  3. codyallen ha detto:

    Molto meglio essere Øye per sempre che King per un giorno

  4. utente anonimo ha detto:

    Devo dire che per quanto solitamente sia un po’ scettico di fronte alle cose sooo nordEuropa, sooo Nerd, sooo IndiePop, questi brani mi piacciono assai, sarà per questo groove leggero ma comunque palpabile…! ;D

    eMA!

  5. utente anonimo ha detto:

    sfigato direi ormai non più, visto il cachet che prende come dj (in rapporto alla qualità bassina del set) direi che ha fatto il salto e lo sfigato è l’altro.

    (Poi lo so che era una figura retorica, eh)

    http://www.indiessolvenza.blogspot.com

  6. inkiostro ha detto:

    Sono esattamente gli stessi, Inflation, oltre ad uscire nel suddetto 7 pollici, è uscito anche nella compilation Kitsunè. Orlando c’è di mezzo dall’inizio, basta sentire la voce..

  7. utente anonimo ha detto:

    Da quel che sapevo i Whitest Boy Alive facevano musica elettronica…o non sono gli/lo stesso Whitest Boy Alive che stanno su Kitsune Midnight del 2004? Cioè…sono sicuro che Inflation sia la stessa canzone, ma c’re aempre di mezzo Orlando Occhio?